“L’anarchismo, assenza di autorità”, citazioni Bakuniane

Siamo stanchi di tutte le finzioni, sia religiose che politiche. Il popolo è stanco di nutrirsi di fantasmi e di favole. Questo cibo non nutre.………….”

1) Io sono un sostenitore convinto dell’uguaglianza economica e sociale, poiché so che al di fuori di questa uguaglianza, la libertà, la giustizia, la dignità umana, la moralità ed il benessere degli individui, allo stesso modo che la prosperità delle nazioni, non saranno mai altro che menzogne.

Ma, essendo anche sostenitore della libertà, condizione prima dell’umanità, io penso che l’uguaglianza debba stabilirsi nel mondo tramite l’organizzazione spontanea del lavoro e della proprietà collettiva delle associazioni produttrici liberamente organizzate e non tramite l’azione suprema e tutelare dello Stato.

2) la libertà di ogni individuo maggiorenne uomo o donna deve essere assoluta e completa.libertà di andare e venire, di professare liberamente tutte le opinioni, di essere fannullone o attivo, immorale o morale, insomma di disporre a piacimento della propria persona e dei propri beni, senza renderne conto a nessuno, libertà di vivere sia onestamente del proprio lavoro, sia sfruttando vergognosamente la carità o la fiducia del singolo, perché siano volontarie e prodigate da individui maggiorenni.

3) L’internazionale accetta nel suo seno, facendo assolutamente astrazione da tutte le differenze di credenze politiche e religiose, tutti i lavoratori onesti, alla sola condizione che accettino in tutte le sue conseguenze la solidarietà della lotta dei lavoratori contro il capitale borghese sfruttatore del lavoro.

4 ) Questi baluardi sono ancora molto forti: si chiamano Stato, Chiesa, borsa, polizia, esercito, più quella grande cospirazione internazionale e pubblica, legale, armata, che si chiama diplomazia.

5) A meno di rinunciare alla propria umanità, l’uomo deve conoscere, penetrare col suo pensiero tutto il mondo reale, e, senza speranza di poterlo mai esaurire, approfondire sempre di più i nessi e le leggi: è questo il prezzo della sua umanità; perché egli possa comprendere la propria natura e la propria missione sulla terra, sua patria e suo solo teatro, perché possa, nel mondo della ceca fatalità, inaugurare il suo mondo, il mondo della libertà.

6) Ciò di cui bisogna stupirsi, non è quindi l’azione onnipotente che queste idee, e sperimenti la coscienza collettiva della società, esercitano sulla massa degli uomini, ma al contrario il fatto che esistano in questa massa, individui che hanno l’intelligenza, la volontà e il coraggio di combattere la pressione della società sull’individuo, infatti è immensa.

7) L’uomo non crea la società, di Nash. Non vi nasce libero, ma determinato, prodotto di un particolare ambiente sociale, creato da una lunga serie di influenze passate, di sviluppi ed i fatti storici. Reca il marchio dell’ambiente geografico, del clima, del tipo etnico, della classe a cui appartiene, delle condizioni economiche in cui si svolge la vita sociale, e finalmente del luogo, della città o villaggio, della casa, della famiglia e del vicinato in cui è nato.

8) L’immensa maggioranza degli individui umani non vuole e non pensa diversamente da ciò che tutti intorno ad essi vogliono o pensano; essi credono senza dubbio di volere e pensare autonomamente, mentre si limitano a ripetere servilmente, pedestre mente, apportando modifiche impercettibili, nulle, i pensieri E le volontà altrui. Questo servilismo questa routine inesauribili fonti dell’uomo comune, questa assenza di rivolta nella volontà e questa assenza di iniziativa nel pensiero negli individui sono le cause principali della lentezza desolante dello sviluppo storico dell’umanità.

9 ) L’uomo diventa realmente tale quando rispetta e ama l’umanità e la libertà di tutti e quando la sua libertà e la sua umanità sono rispettate, amate, suscitate e create da tutti.

10 ) Questo scopo, questo ideale, oggi meglio che mai concepito, può riassumersi in queste parole: “É il trionfo dell’umanità e la conquista è il compimento della piena libertà e del pieno sviluppo materiale, intellettuale e morale di ciascuno, attraverso l’organizzazione assolutamente spontanea e libera della solidarietà economica e sociale più completa, fra tutti gli esseri umani che vivono sulla terra”.

11) Ma non riconosco alcuna autorità infallibile, neppure nelle questioni strettamente specialistiche; di conseguenza, per quanto rispetto possa avere per la sincerità e l’onestà di questo o quell’individuo, non ho fede assoluta in nessuno. Una fede simile sarebbe fatale alla mia ragione, alla mia libertà e allo stesso successo delle mie imprese; mi trasformerebbe immediatamente in uno strumento della volontà e degli interessi altrui.

12) Volete sapere fino a quel punto noi amiamo tutte quelle grandi, e belle cose di cui ci rifiutate la conoscenza e l’amore ? Sappiate allora che le amiamo tanto che siamo stanchi e nauseati di vederle eternamente sospese al vostro cielo, che le ha rubate alla terra, come tanti simboli e promesse mai realizzabili ! Non ci accontentiamo più della finzione delle cose, ne vogliamo la realtà.

13) Che cosa intendiamo per rispetto umano ? È il riconoscimento della dignità umana in ogni uomo e donna, qualunque sia la razza, il suo colore, il grado di sviluppo della sua intelligenza, e della sua moralità stessa.

14) Oggi, soltanto il proletariato possiede un ideale positivo verso il quale tende tutta la passione, quasi ancora vergine, del suo essere. Esso vede davanti a sé una stella, un sole che già lo illumina, che lo riscalda già, almeno nella sua immaginazione, nella sua fede, e che gli mostra con chiarezza vivida la via che deve seguire, mentre tutte le classi privilegiate e sedicenti illuminate si trovano immerse per parte loro in una oscurità desolante, spaventosa.

15) Siamo stanchi di tutte le finzioni, sia religiose che politiche. Il popolo è stanco di nutrirsi di fantasmi e di favole. Questo cibo non nutre. L’internazionale non respinge la politica in generale; sarà obbligata ad occuparsene finché avrà da lottare contro la classe borghese. Essa respinge soltanto la politica borghese.

16) Il potere si fonda sulla collettività, e diventa l’espressione sincera della libertà di ognuno, la realizzazione seria e fedele della volontà di tutti; in cui ciascuno obbedisce solo perché l’attuale capo non gli comanda altro che ciò che vuole lui stesso. Ecco la disciplina veramente umana, la disciplina necessaria all’organizzazione della libertà.

17) Il socialista ama la vita e vuole goderne in pieno. Poiché le sue convinzioni fanno parte di lui, e i suoi doveri verso la società sono indissolubilmente legati ai suoi diritti, per restare fedele agli uni e agli altri, e saprà vivere secondo giustizia, come Proudhon, e, eventualmente morire come Babeuf; ma egli non dirà mai che la vita dell’umanità deve essere un sacrificio, o che la morte è il destino più dolce.

18 ) Libertà illimitata ad ogni tipo di propaganda, tramite discorsi, per mezzo della stampa, delle riunioni pubbliche o private, senz’altro freno a questa libertà che non sia quella salutare forza naturale che è l’opinione pubblica. Libertà assoluta di associazione, comprese che sono o sembrano immorali per il loro oggetto, e anche quelle che avranno per oggetto la corruzione e la soppressione della libertà individuale e pubblica.

19) Ogni paese, ogni nazione, ogni popolo, piccolo o grande, debole o forte, ogni regione, ogni provincia, ogni comune, ha l’assoluto diritto di disporre del suo destino; di determinare la sua esistenza, di scegliere le sue alleanze, di unirsi e separarsi, a suo piacimento e secondo le sue necessità, senza riguardo per i sedicenti diritti storici o per le necessità politiche, commerciali o strategiche degli Stati. L’unione delle parti in un tutto, per essere vera, feconda e forte, deve essere assolutamente libera. Essa deve unicamente risultare dalle necessità locali interne e dalla trazione e necessità di cui solo le parti sono giudici.