NEL 100* DELLA COMUNE DI CRONSTADT

Cento anni fa vi fu il sollevamento dei marinai della fortezza di Cronstadt sostenuti dagli operai di Pietrogrado contro il potere bolscevico, nel febbraio e marzo 1921. La fortezza di Cronstadt, a 30 km da Pietrogrado, nel Golfo di Finlandia, eretta nel 1703 da Pietro I, rappresentava con i suoi arsenali il più bel complesso fortificato del Baltico. I suoi marinai e i suoi operai erano stati, dal 1905 in poi fra i più ardenti rivoluzionari russi. Dal 1905 in poi 36 di loro erano stati condannati a morte e 1400 incarcerati. Nel novembre del 1917 sono stati loro a marciare su Pietrogrado, protetti dal loro incrociatore “Aurora”, garantendo il successo della rivoluzione contro che Kerenskij. Trotskij, parlando di loro li chiamava “l’orgoglio e la gloria della rivoluzione”. Eppure, nel Febbraio 1921, questi marinai e questi operai si sollevarono contro l’apparato del partito bolscevico e si costituirono in comune libera.

La grande piazza della città, che poteva contenere fino a 30.000 persone divenne un’immensa assemblea popolare, visi reclamò solennemente: uno la convocazione di 1) riunione degli operai e soldati Rossi delle regioni di Pietrogrado e di Cronstadt 2) la sparizione degli ufficiali politici 3) la soppressione dei “distaccamenti comunisti d’urto” l’esercito e della guardia comuniste nelle fabbriche; 4) la totale libertà di espressione per i fautori sinceri della rivoluzione, socialisti di sinistra e anarchici, precisando formalmente che se veniva richiesto quanto sopra non era certo perché potesse essere rimesso in questione il fatto che operai e contadini ridiventino schiavi di una nuova forma di reazione.

Lenin reagì dichiarando che questo movimento portava a una contro rivoluzione piccolo borghese, a una anarchia piccolo borghese (le solite minchiate dei comunisti statolatri), aggiungendo: “questa controrivoluzione piccolo borghese e senza dubbio più pericolosa di Denikin, Judenic e Koliak insieme, perché abbiamo a che fare con un paese in cui la proprietà contadina è stata annientata e perché inoltre la smobilitazione dell’esercito ha fatto sorgere un enorme quantità di elementi insurrezionali”.
Curioso questo argomento contro autentici rivoluzionari che chiedevano, in fondo, che il potere dei “soviet” non venisse monopolizzato dal solo partito bolscevico.E per Lenin, la sconfitta di Cronstadt doveva decidere del prossimo destino della rivoluzione.
Un corpo di spedizione, comandato da Tuchačevskij, attacca Cronstadt e bombarda la Fortezza .
Il 18 marzo 1921 la rivoluzione è domata.

Gli anarchici considerano che, dopo la Maknovtchina, la rivolta di Cronstadt è stato il primo tentativo indipendente di liberare la ex unione sovietica dal già pesante fardello della sua burocrazia. Secondo Aleksandere Berkman, anarchico americano (a quell’epoca rifugiato in Russia, Cronstadt ha fatto volare in mille frammenti il mito dello Stato proletario, fornendo la prova dell’incompatibilità esistente tra la dittatura dei partiti comunisti e la rivoluzione.

Riportiamo brevi cenni su quanto apparve nel marzo del 1921 nella stampa di Cronstadt assediata dalle truppe bolsceviche perché la popolazione tutta reclamava libertà, liberi soviet, solidarietà e lotta ad oltranza ai tiranni impossessatisi del potere con la falsa ,ipocrita, “teoria della dittatura del proletariato”.

Ecco alcune “manchettes” apparse sul giornale Izvestia di Cronstadt nel marzo del 1921:

-tutto il potere ai soviet e non ai partiti- il potere dei soviet libererà il contadino dal gioco dei comunisti- Lenin dice: il comunismo è il potere dei soviet più l’elettrificazione, ma il popolo ha constatato che il comunismo bolscevico é l’assolutismo dei commissari più il plotone di esecuzione- i soviet e non la costituzione sono il baluardo dei lavoratori -Viva Cronstadt rossa col potere ai soviet liberi – La prima fucilata di Trotsky é il segnale della difficoltà dei bolscevichi.

Questo è uno degli innumerevoli passaggi storici dove i comunisti di ogni pelo ci hanno dimostrato di essere l’avanguardia della contro-rivoluzione e della restaurazione, eppure ancora oggi parecchi anarchici fraternizzano con tanti marxisti magari in salsa Zapatista o Separatista o Curdista venendo ciclicamente maltrattati.
Ricordino (se ne sono capaci ) questi anarchici che il marxista perde il pelo ma non il vizio…