Che cos’è il situazionismo

Il situazionismo è il termine con cui si designa il movimento estetico e politico dell’internazionale situazionista costituitasi nel 1957 in seguito alla pubblicazione del testo di Guy Debord “Rapporto sulla costruzione di situazioni e sulle condizioni dell’organizzazione e dell’azione della tendenza situazionista internazionale”. Debord, esponente di spicco del movimento e regista di film underground, diresse dal 1959 al 1969 la rivista “Internazionale Situationniste” organo e luogo di confronto degli adepti del movimento. Erede delle avanguardie artistiche postsurrealiste del dopoguerra, in particolare dell’internazionale lettrista, l’internazionale situazionista coniuga fin dalle origini e in modo programmatico la critica del ruolo delle diverse arti nella società borghese con un’istanza politica rivoluzionaria e con un esplicito desiderio di cambiare il mondo, di sovvertire l’ordine sociale imposto dal sistema capitalistico.

Come scriveva Debord, l’internazionale situazionista è “un tentativo di organizzazione di rivoluzionari di professione nella cultura”. Premessa teorico-politica essenziale è l’analisi della società nell’età del capitalismo postindustriale avanzato, contrassegnata dallo sviluppo tecnologico e dalla costante espansione delle tecnologie della comunicazione, come “società dello spettacolo”, come recita il fondamentale testo di Debord “la società dello spettacolo” (1967, seguito circa vent’anni dopo da “commentari sulla società dello spettacolo”, 1988 ).

Rielaborando la critica marxiana del feticismo delle merci, Debord definisce la vita delle società in cui dominano le condizioni moderne di produzione come “un’immensa accumulazione di spettacoli” e lo spettacolo come un rapporto sociale tra individui, mediato dalle immagini “o ancora come “ il capitale a tal grado di accumulazione da divenire immagine”. Lo Spettacolo ( Mass-media, pubblicità e industria culturale ) , inteso tanto come ornamento degli oggetti prodotti, quanto come esposizione generale della razionalità del sistema e come settore economico avanzato che foggia direttamente una moltitudine di oggetti-immagine, è la principale produzione della società attuale. In tal senso, se la prima fase del capitalismo aveva prodotto uno slittamento dall’essere all’avere, quella attuale ne provoca uno ulteriore dall’avere all’apparire, da cui ogni avere trae il prestigio immediato e la sua funzione ultima.

In queste condizioni, in cui la spettacolarizzazione opera costantemente una trasformazione della realtà in immagini e delle immagini in cose reali, la società si trasforma in una fabbrica dell’alienazione di individui ridotti a spettatori, separati dal mondo e in ultima istanza dalla vita “vera” ed ai propri desideri reali. Alla società dello spettacolo e alla sua essenza mortifera si contrappone la “Costruzione di Situazioni “ che utilizzano in senso rivoluzionario le condizioni create dallo sviluppo tecnologico, ovvero situazioni volte a trasformare radicalmente la vita quotidiana, minando lo spettacolo e l’idea borghese di felicità per suscitare e favorire una vita appassionata e non alienata. In questa direzione L’internazionale Situazionista si ripropone un superamento dell’arte e del gioco nella vita come fondamentale motore rivoluzionario. ( tra le azioni più celebri, si può ricordare per esempio quello del sequestro dei quadri dei musei per richiederne la liberazione, o per portarle sulle barricate ). Centrale, soprattutto nella prima fase del movimento, fu la riflessione sulla città e sugli effetti psicologici dell’ambiente urbano, con la progettazione di una urbanistica che, in contrapposizione al funzionalismo dominante, costruisse situazioni tali da rendere la città un luogo capace di favorire emozioni e desideri, di consentire “l’illimitato dispiegamento delle nuove passioni”.

L’ Internazionale Situazionista ( SI ) ebbe un’influenza decisiva sul 68 francese e sui movimenti rivoluzionari libertari degli anni 70 in vari paesi europei, tra cui anche l’Italia.